However Together, Se Bella non fosse una semplice umana...cosa accadrebbe dopo il morso di Edward?

« Older   Newer »
  Share  
petite88
view post Posted on 3/1/2008, 20:14




bellisimo anche questo capitolo. continua così e aggiorna presto, non vedo l'ora di poter leggere il prossimo capitolo.

ciao

bacioni
 
Top
Andromeda*
view post Posted on 4/1/2008, 00:19




Capitolo 16


Correvo.
Correvo tra gli alberi, veloce, leggiadra.
Correvo veloce fuggendo, cercando di seminare il dolore ma niente, lui era sempre lì, sempre alle mie calcagna, come una bestia feroce che attendeva solo che mettessi un piede in fallo per gettarsi su di me e divorarmi, straziandomi il cuore e le carni.
Ma se io non riuscivo a sfuggirgli lui non riusciva a carpirmi del tutto, lo percepivo vicino e incombente, tuttavia il mio istinto di sopravvivenza riusciva sempre a portarmi avanti a lui di un passo, ad impedirgli di stringermi nella sua morsa letale.
Per questo continuavo a correre, perchè sapevo che se mi fossi fermata mi avrebbe ghermita di nuovo.
Ad un tratto percepii davvero la presenza di qualcuno accanto a me.
Mi fermai per affrontare l’evenuale assalitore...mi sarebbe piaciuto combattere, forse sarei riuscita a scaricare la rabbia e la tensione, che sentivo dentro che mi bloccavano il respiro come un nodo al petto.
Mi girai ringhiando come una selvaggia, immaginando l’espressione bestiale e crudele che dovevano aver assunto i miei occhi.
Varanyon fece un balzo indietro.
Io mi rilassai, sebbene fossi un po’ delusa. Mi prudevano le mani per la voglia di picchiare qualcuno...
- Perdonatemi altezza, non volevo spaventarvi...- disse l’elfo con voce tremante.
Sorrisi tra me e me.
Dovevo avergli fatto prendere un bel colpo...
- Mi sembrava di essere stata chiara– dissi con voce dura –riguardo al fatto che non desideravo essere accompagnata. Che ci fai qui Cavaliere?- sottolineai quest’ultima parola in modo da imprimerle un senso quasi dispregiativo.
Ero o non ero la principessa adesso? Qualche vantaggio dovevo pur trarlo dalla mia nuova condizione!
- scusatemi Principessa- disse –ma io ed Eranyon siamo andati a cercare queste erbe per voi. Servono per aiutarvi nel gestire i vostri poteri. Ci sembrava utile farvele avere, visto che state per trovarvi da sola faccia a faccia con dei licantropi- così dicendo mi porse un sacchettino di seta ricamata, naturalmente in tinta con il mio abito.
-Oh.- feci io.
Mi dispiaceva essere stata sgarbata.
-scusa.- dissi.
Varanyon sorrise.
- E di che? Ah mi raccomando, mangiale ora. Ci vogliono alcuni minuti prima che facciano effetto- disse, sparendo tra gli alberi.
Aprii il sacchetto e ingurgitai le erbe amare che vi erano contenute, poi lo attaccai alla cintura con un gancetto che sembrava fatto apposta per avere quella funzione.
Ripresi la corsa e la lotta contro me stessa.
Mentre correvo mi accorsi anche di una cosa che prima non avevo notato.
Quando gli abiti si impigliavano nei rami degli alberi o nelle corteccie piene di schegge, invece di strapparsi la stoffa scivolava via leggera, senza intralciare in alcun modo la mia corsa e senza essere danneggiata in alcun modo.
In quel momento apprezzai davvero l’abbigliamento elfico, elegante e allo stesso tempo confortevole.
Quando arrivai nei pressi di La Push capii che quelle erbe disgustose stavano iniziando a dare il loro effetto.
Sentivo il potere scorrere nelle mie vene, esattamente come era accaduto nella radura.
Naturalmente i licantropi a prima vista avrebbero tentato di attaccarmi, ma non potevano considerare rotto il patto perchè io non ero un vampiro.
Stavo per uscire dalla folta cortina degli alberi quando sentii l’odore e le menti di quattro lupi che correvano verso di me.
E tra loro c’erano sia Sam che Jacob.
Gli altri due erano, probabilmente, Seth e Leah.
Sospirai.
Non temevo per la mia incolumità ma per la loro.
Dopo essermi scontrata con gli elfi ed aver capito quali erano effettivamente le mie doti, sapevo che avrei potuto, senza alcuna difficoltà, sterminare l’intero branco.
Decisi di non leggere le loro menti, per correttezza verso Jake.
E perchè non volevo conoscere i suoi pensieri.
Mi accucciai in posizione di attacco, scoprendo i denti e ringhiando, nella speranza che si sarebbero tenuti a debita distanza per lo spavento...almeno per un po’...
I quattro lupi fecero capolino tra gli alberi, non meno minacciosi di me.
Solo il lupo dal pelo rossiccio ebbe un attimo di esitazione, ma non smise comunque di mostrare i denti.
Il lupo nero, Sam, si portò avanti a tutti e si preparò a spiccare un balzo verso di me.
Ricordai le parole di Alice.
Potevo controllare le decisioni altrui no?
Mi concentrai, focalizzando la mente si Sam e dopo parlai con voce suadente e profonda.
-Resta fermo Sam Uley. Non azzardarti ad attaccarmi-
L’enorme animale strabuzzò gli occhi, sorpreso, ma fu costretto ad alzarsi in piedi e ad abbandonare l’atteggiamento aggressivo, mentre io sorridevo trionfante.
Non mi acorsi però del piccolo lupo grigio, forse Leah, che tentava di attaccarmi alle spalle fino a che non sentii il suo righio, ma nemmeno quello fu un problema perchè evocai velocemente una barriera tra noi due (cominciavo a pensare che si trattasse di un riflesso naturale), e Leah venne sbalzata via con ululato di dolore.
- Allora, qualcun altro vuole farsi sotto o mi ascoltate?- ringhiai –Posso sentire i vostri pensieri se voglio, dimmi Sam, preferite andare via, trasformarvi e lasciare che Jacob torni qui pacificamente e solo, oppure essere annientati subito tutti insieme? Premetto che mi spiacerebbe farvi del male ma se non mi lasciate altra scelta...- dissi.
La risposta di Sam mi sconvolse.
“Chi e cosa sei tu?”.
Ringhiai ancora.
Possibile che non mi avessero riconosciuta.
-Sono Isabella Swan- dissi –Alla tua seconda domanda risponderò dopo, forse, ma tu ora rispondi alla mia.
Vidi un tremito percorrere il gruppo dopo la mia risposta, in particolare Jacob sembrò sconvolto.
“Non sei un vampiro vero? Hai uno strano odore...” continuò Sam, ma io lo interruppi.
- Rispondi maledizione! – urlai, quasi con le lacrime agli occhi.
“Si” disse semplicemente lui, e sparirono nel folto della foresta.
Mi sedetti a terra, spossata, con la schiena contro un albero.
Quanti addii, quanto dolore...
E io che credevo che una volta trasformata sarebbero finiti i problemi e avrei potuto vivere per sempre accanto a lui...
Mi sfuggì ancora un singhiozzo.
Mi presi la testa fra le mani e cercai di calmarmi.
Sentivo che jacob si stava avvicinando, questa volta in forma umana, e non volevo che mi vedesse così, dovevo mantere un minimo di dignità.
Sentivo il fogliame e i rametti scricchiolare sotto i suoi piedi.
Mi alzai in piedi, con lo sguardo fisso a terra per nascondere il rossore dei miei occhi.
Lui si fermò a qualche metro da me.
- Bella...- sussurrò, con voce carica di stupore –Cosa ti è successo? Lui...lui non doveva morderti? Perchè sei così diversa se non l’ha fatto?...-
-Lo ha fatto- risposi io più piano di lui –ma c’è stato un piccolo inconveniente. Avvicinati.- dissi.
Lo sentii avanzare con passo incerto, per poi bloccarsi a mezzo metro da me.
Aveva paura.
Girai la testa di profilo e sollevai i capelli per mostrargli le mie orecchie aguzze.
- Sono per metà elfa e per metà vampira – dissi.
Lo sentii trattenere il respiro.
-Perchè sei qui?- disse lui, quasi arrabbiato.
- Pechè ho bisogno di un favore. Non sono una qualsiasi elfa, sono una principessa, sono potentissima e gli elfi mi rivogliono con loro. Sto per partire e non tornerò mai più. Vorrei solo chiederti di badare tu a Charlie...non riesco a pensare al dolore che sto per infliggergli...-
-Cosa?! Cosa?!!!- Urlò lui –Te ne vai? Parti così? Il tuo succhiasangue viene via con te?!-
- Lui non mi vuole più. Sono un pericolo per i Cullen ora...lui mi ha parlato nel bosco prima...è stato molto chiaro. Ha detto che non mi ama più, che non sono la Bella che lui amava e ha detto di non farmi mai più vedere e tante altre cose terribili...- caddi in avanti, singhiozzando.
- Perchè non resti con me? Lo sai che ti amo Bella, che ti ho sempre amata...se lui non ti vuole più non sei costretta ad andartene! A me non importa ciò che sei! Perchè so che dentro sei sempre la stessa...solo che fuori sei...un milione di volte più affascinante...- si lasciò sfuggire.
- Ma io lo amo ancora Jacob! Tu sei come un fratello per me e i miei sentimenti non cambieranno mai, perchè io lo amerò in eterno, ogni singolo giorno dell’eternità, lo amerei anche se mi uccidesse, se mi facesse a pezzi perchè sono un pericolo per lui sarei solo contenta, perchè dopo la mia morte lui sarebbe al sicuro! Per questo me ne vado Jacob Black, perchè lo amo più della mia stessa vita e voglio che sia felice! Amo Edward Cullen!- dissi, quasi urlando.
Jacob si immobilizzò nell’atto di farmi una carezza.
- Come puoi dire ciò?! Come puoi farlo! Dopo che lui ti ha fatto questo! È causa sua che dovrai lasciare la tua vita, i tuoi amici, i tuoi genitori, e neanche ti rimarrà accanto per colmare il vuoto che ha provocato! Come puoi amare un essere così spregevole e rifiutare me?- mi urlò contro.
Mi misi in ginocchio strinsi i pugni e urlai ancora, più forte che potevo.
- Lo amo e basta Jacob! Non mi interessa cosa fa e quanto soffro a causa sua, lo amo! E a questo devi rassegnarti, amo lui e non te! Perdonami, pensavo di poterti salutare in modo pacifico ma mi sono sbagliata. Mi mancherai Jacob, anche se non come vorresti tu io ti voglio bene. Ti scongiuro abbi cura di Charlie, immagino che ora anche i Cullen spariranno quindi solo tu puoi proteggerlo. Ti prego, fallo per me.- pronunciai le ultime parole con voce sempre più flebile, perchè mi stavo spegnendo, lo sentivo, questa sarebbe stata l’ultima conversazione di Isabella Swan, perchè dopo ci sarebbe stata solo Varonièl.
- Non andare ti prego! Ti prego ti giuro che lo riporto qua il tuo succh...Edward, te lo riporto e lo prendo a calci finche non ti scongiura di tornare con lui...non capisco perchè non dovrebbe volerti...sei così bella...-
-Mi dispiace Jake, non voglio costringerlo a stare con me se non mi ama più.-
- Resta...- sussurrò ancora.
- Addio, Jacob- feci per andarmene ma lui mi afferrò il polso.
- Non puoi andartene!-
- Sarebbe accaduto comunque, anche se fossi stata solo una vampira-
- Bella no!-
- Addio- sussurrai, liberandomi della sua stretta con facilità e sparendo nel folto sottobosco.
Addio Jake.
Addio Bella Swan.
Addio.

***
 
Top
petite88
view post Posted on 4/1/2008, 01:00




bellissimo e tristissimo. sono moltocontenta che tu abbia aggiornato di nuovo già oggi. GRAZIE!!!
e adesso non uccidermi ma, ti supplico aggiorna ancora il prima possibile. so di chiederti molto, ma sono troppo curiosa di sapere il seguito.

ciao

bacioni
 
Top
_Maddalena Moira_
view post Posted on 4/1/2008, 16:22




Chiara come l'altro tristissimo e bellissimo
 
Top
Andromeda*
view post Posted on 6/1/2008, 16:36




:D
Graccie^_^
 
Top
Andromeda*
view post Posted on 14/1/2008, 15:12




Ok, scusate, è una vita che non posto!!!
MI rifarò con questo capitolo...preparate i fazzoletti ragazze...:cry:
Inoltre vi consiglio di leggere il capitolo mettendo la canzone che ho in firma come sottofondo!
Spero vi piaccia, ci ho messo tutta me stessa ;) !




Capitolo 17

[Edward]

Ritornai a casa, ma non correndo.
Non ce la facevo, ero troppo debole per correre.
Troppo vuoto.
Fu un’agonia.
Il semplice mettere un passo davanti all’altro mi sembrava così maledettamente difficile, così terribilmente doloroso...
Mi avevano tolto Bella, la mia luce, il mio angelo, il motivo per cui continuavo a vivere la mia esistenza dannata; la consapevolezza che lei non era al mio fianco e mai più lo sarebbe stata mi colpì come un pugno allo stomaco.
Mi sentivo storpio, incapace anche solo di camminare...traballante...lei era stata il mio bastone, mio sostegno ed appoggio, anche se forse a lei era parso il contrario.
A tutti era sembrato il contrario eppure era lei a darmi la forza di andare avanti, lei a sostenere me. Era stata l’angelo che mi aveva preso dolcemente per mano e mi aveva salvato dalle tenebre, da un’eternità gelida di notti e buio, senza mai poter godere della luce dell’alba...era arrivata e aveva rischiarato la mia vita come una meteora infuocata in una notte senza luna, nessuna stella reggeva il suo confronto, anche il sole sfigurava davanti a tanta bellezza, donandomi tutte quelle sensazioni che a me erano state negate con il suo calore, per poi svanire come un sogno fugace e impalpabile alle prime luci dell’alba.
Portando con sè tutti le mie speranze.
Lasciandomi qui da solo, ad avvizzire.
Una pioggerellina leggera scendeva lenta e carezzevole.
Se avessi voluto sarei potuto arrivare a casa anche senza bagnarmi, ma perchè avrei dovuto farlo?
Amavo la sensazione della pioggia sul viso perchè era l’unica cosa che mi dava l’illusione di poter piangere ancora, cosa che in quel momento desideravo ardentemente.
Bramavo la sensazione di spossatezza, la liberazione, che un qualsiasi umano provava nel piangere...o mi sarebbe piaciuto poter dormire, chiudere gli occhi vinto da Morfeo e sognare...
Sognare lei.
Poter fingere ancora una volta di non averla persa, poter rivedere il suo volto sorridente, abbracciarla, rivivere quella felicità perduta.
Era colpa mia, tutta colpa mia se se n’era andata.
Colpa del mio maledetto egoismo, del mio sordido desiderio di averla accanto per sempre.
L’avevo trasformata perchè così facendo ero certo che sarebbe stata mia per l’eternità.
E invece l’avevo persa subito.
Bella...
Dove sei Bella?
Perchè mi hai lasciato?!
“Perchè gliel’ho detto io! Io le ho detto che sarebbe stato meglio per lei partire e lei ha pensato che, tutto sommato, il gioco non valeva la candela. Perchè rischiare di morire per restare accanto ad un vampiro, ad un mostro, quando probabilmente avrebbe potuto avere al suo fianco uno di quegli elfi meravigliosi” pensai.
Sentivo le lacrime che mai avrei potuto versare premere dietro i miei occhi.
Stupido, stupido vampiro egoista.
Le gocce scendevano lenta sul mio volto perfetto, inzuppandomi poi anche gli abiti e i capelli.
Perfetto.
A cosa mi serviva quella presunta perfezione e invulnerabilità fisica se dentro ero un essere così effimero...così fragile...
Non avevo mai usato la parola fragile per descrivere me stesso, ma era esattamente come mi sentivo in quel momento.
Fragile.
Rotto.
Incapace, incapace di vivere senza di lei.
Mi stavo facendo distruggere senza combattere, era come se il mio corpo e la mia mente non mi appartenessero più ed io non fossi altro che uno spettatore esterno, che assisteva impotente.
Perchè?
Perchè non mi importava più di niente ormai, di niente, non m’importava di vivere, morire, di uccidere degli innocenti; non m’importava di procurare dolore alla mia famiglia...neanche di fare del male a me stesso.
Ero come un guscio vuoto.
Qualcosa di inutile che non valeva la pena salvare.
Giunsi a casa, bagnato fradicio.
I capelli mi si erano appiccicati alla fronte, coprendomi anche gli occhi, gli abiti erano inzuppati e sporchi di fango, le calzature ugualmente sporche, ma non me ne curai.
Non appena aprii la porta la mia testa fu invasa dai loro pensieri.
Mi compativano, ma io non sapevo che farmene della loro compassione, stavano preparandosi per partire, ora più che mai era impellente il bisogno di sparire veloci e silenziosi, ma io non avevo intenzione di muovermi.
Era a Forks che conservavo il ricordo di tutti i momenti felici passati assieme a Bella, ed ora che i ricordi erano tutto ciò che mi restava non ce la facevo ad abbandonarli.
Anzi, non era questione di non farcela...semplicemente non potevo.
Mi diressi a grandi passi verso il pianoforte nero, ricordando quanto Bella amava sentirmi suonare.
Lo sfiorai con un dito ricordando la felicità che avevo provato nel far sentire a Bella la sua canzone.
Forse avevo avuto troppo, avevo provato troppa gioia accanto a lei.
Un essere malvagio, un essere senz’anima non poteva meritare di provare in eterno ciò che io avevo sentito nel cuore per qualche anno, sarebbe stato troppo bello, troppo facile sopportare la mia eterna dannazione.
Dio o chi per lui aveva provveduto a punirmi ancora una volta per il male che avevo provocato, e a salvare Bella dalla vita dannata che avrebbe avuto accanto a me.
Sarebbe stata bene tra gli elfi, loro erano creature in armonia con la natura, in armonia con tutto ciò che li circondava, un popolo colto e raffinato, amante delle arti, un popolo pacifico e tuttavia fortissimo in battaglia.
Non come il sanguinario popolo dei vampiri.
Mi sedetti.
Forse avevo trovato un modo per sentirla ancora vicina...
Ricordai il giorno in cui l’avevo composta.
Ed iniziai a suonare la sua canzone.
Le mie dita bagnate scivolavano sulla tastiera sfiorandola con dolcezza, alla disperata ricerca di lei...la percepivo nella morbidezza di quella cascata di note, vedevo il suo volto animarsi con un sorriso, sentivo il profumo dei suoi capelli, ancora più buono che nei miei ricordi, la dolcezza del tocco delle sue labbra, il calore ed allo stesso tempo il gelo di quel corpo sinuoso...
Desiderai ancora di poter piangere, se la natura me lo avesse permesso quante lacrime avrei versato suonando quella canzone!
Quella era la melodia che tante volte le avevo sussurrato all’orecchio per farla addormentare, la melodia che avevo composto negli insopportabili giorni trascorsi in solitudine, lontano da lei.
Per poter trovare la sua compagnia avevo ricreato una canzone per lei, simile a lei...meravigliosa nella sua semplicità eppure estremamente complessa e mutevole esattamente come la sua mente, a me da sempre e per sempre preclusa. Dolce ma allo stesso tempo struggente, profonda come i suoi magnifici occhi...
Le mie mani volavano come farfalle sui tasti mentre ricordavo sempre più precisamente i suoi occhi.
Il suo sguardo.
La visione era così nitida da farmi sospettare che fosse veramente lì con me.
Suonare quella canzone era come sfiorare il suo corpo, come vederla danzare tra le note, veloce e aggraziata, ma letale.
Letale per me, perchè lei era stata l’unica in grado di uccidermi.
Sentivo di nuovo la sua voce melodiosa chiamare il mio nome come solo lei sapeva fare, sussurrarlo come faceva sempre in sogno, facendo ogni volta sussultare il mio cuore.
La vedevo.
La vedevo in ogni nota, in ogni cascata di suoni.
La vedevo in quello stesso salotto, abbracciata a me, la vedevo nel suo letto a casa di Charlie.
La ritrovavo nei timidi fiorellini piantati in giardino, nelle nuvole in cielo, nel sole nell’erba.
La vedevo in tutto e in niente.
Perchè per me lei era tutto ed ora che se n’era andata non mi era rimasto niente.
Ma anche in quel niente non c’era altro che lei.
Desideravo poter toccare solo un’ultima volta le sue labbra con le mie.
Udirla invocare il mio nome come aveva fatto quel giorno a Volterra, salvandomi ancora una volta.
Annusare ancora il suo profumo, l’unico che mi aveva incantato.
La canzone volgeva al termine, gli ultimi accordi mi parvero raffigurarla nell’atto di fuggire via da me nell’ombra, silenziosa.
“Non andare Bella! Ti prego non lasciarmi così...”
Ma niente, lei non si fermava, continuava a scappare.
Poi le mie mani smisero di danzare sulla tastiera.
Intorno fu il silenzio.
Lei sparì.
E fu come averla persa di nuovo.
A quel punto non riuscii più a trattenermi.
Urlai, urlai con tutte le mie forze.
Urlai con la rabbia ed il dolore di una fiera ferita, moribonda.
Gridai al mondo la mia disperazione.
Poi mi accasciai sul pianoforte.
La mia famiglia mi era attorno, ma nessuno osò avvicinarsi.
Nessuno, neanche Esme ebbe il coraggio di consolarmi, sapevano che non l’avrei permesso a nessuno.
Solo una persona avrebbe potuto consolarmi.
Colei che mi aveva preso cuore e mente, riducendomi ad un ombra di me stesso.
“Dove sei Bella?
Perchè mi hai lasciato così?” pensai.
Ma sapevo che nessuno avrebbe risposto alle mie tacite domande.
Nessuno.
Ero di nuovo solo.
O forse semplicemente non ero più nulla.
Bella era andata via.
Edward Cullen, il vampiro buono, era sparito con lei.
Il mostro assetato di sangue era tornato.


***


Ditemi sinceramente cosa ne pensate...

Un bacio

Andromeda
 
Top
petite88
view post Posted on 19/1/2008, 22:33




è un bellissimo capitolo. anche se parecchi triste. povero edward. aggiorna presto!!! voglio saperecome andaà avanti.

ciao

bacioni
 
Top
Andromeda*
view post Posted on 21/1/2008, 22:44




Menomale che hai commentato!
Cominciavo a temere che vi foste scordate di me :cry:
 
Top
petite88
view post Posted on 21/1/2008, 22:49




io di certo non mi dimentico di te e delle tue storie!!! sono troppo belle!!! il fatto è che sono stata lontana dal forum per 2 quasi settimane e ho potuto leggerla solo l'altro giorno, mi spiace di non aver potuto commentare prima.
apprposito quando aggiorni l'altra? sono molto curiosa di vedere che succede.

ciao

bacioni
 
Top
Andromeda*
view post Posted on 21/1/2008, 22:57




Grazie petite88, menomale che ci sei tu...anche ary si è scordata di commentare :cry:
Comunque penso che posterò dopo la fine del quadrimestre ;)
 
Top
petite88
view post Posted on 21/1/2008, 23:01




adesso ci penso io a ary. vado subito a sgridarla. :)

uhh mi toccherà aspettare ancora un po' allora per leggere il seguito dell'altra storia.
non vedo l'ora!!!

ciao

baci
 
Top
..:Ary:..
view post Posted on 15/2/2008, 10:10




O.o

Ops...

*me si nasconde...*

Scuuuuuuuusaaaaaaaa tesoooooro....

Ma è *__*
Stuuuuuupendo...


*scusa il corto commento...-.- me ha il naso rotto...-.- nn sono proprio in forma...*


Kiss

Ary
 
Top
speir
view post Posted on 13/5/2008, 14:15




Bellissimo e tristissimo!
Spero tanto che si risolvi tutto al meglio perché me tristissima e il mio cuore é in gola.
Ansiosa di sapere come va a finire.

Bacini
 
Top
57 replies since 4/12/2007, 12:56   459 views
  Share