~Bring Me To Life~, la mia nuova ff ...sui vampiri! [Originale]

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_Maddalena Moira_
view post Posted on 12/12/2007, 19:36




Chloè cambiando discorso potresti postare anche la tua fic qui
 
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Andromeda*
view post Posted on 13/12/2007, 17:03




I nomi non mi convincono...
Il capitolo nemmeno...
vabbè, tanto io penso sempre di scrivere schifezze...



Capitolo3

Rimasi per qualche minuto nel corridoio buio.
Ripensai alla conversazione appena avuta.
Mi sentivo la testa leggera, i morsi della fame erano quasi sopportabili...ero al settimo cielo.
Mi diressi a passo di danza verso la mia celletta umida.
Avevo avuto la sfortuna di ricevere una delle celle più malsane dell’intero palazzo, umida e puzzolente.
E buia.
A dispetto della mia natura di vampiro, amavo molto il sole.
Il sole era così vivo, così caldo...
Amavo il modo in cui i suoi raggi mi carezzavano il volto, nelle rare giornate in cui mi era permesso uscire, anche se solo per fare qualche commissione.
Amavo in modo in cui lambivano il mio viso...come avevano fatto le sue mani...
Sospirai.
Purtroppo non l’avrei più rivisto...
Poi mi accorsi che lo scorrere dei miei pensieri raminghi stavano iniziando a sfuggirmi e decisi che era meglio evitare di continuare a fantasticare, imponendomi di ritornare seria.
Ero in prossimità degli alloggi degli Schiavi, o meglio, delle prigioni, perchè in fondo erano questo, quando mi ricordai le parole del padrone.
Aveva detto che avevo la giornata libera.
Ero così presa da lui da non aver prestato molta attenzione alle sue parole.
La giornata libera.
Non riuscivo a capacitarmi della mia fortuna.
Non avevo mai avuto una giornata libera!
Potevo decidere cosa fare...avrei potuto fare una passeggiata, stendermi al sole o semplicemente gironzolare per il vicino paesino...
Mi si dipinse sul volto un’espressione gioiosa.
Ero estasiata all’idea di avere un giorno di riposo, un giorno tutto per me...
Dovevo comunque tornare in cella per cambiarmi d’abito.
Non potevo uscire con quegli stracci.
Avrei dato nell’occhio.
Avevo un paio abitino da popolana nascosto in una cesta, in un angolo.
Me l’aveva donato una schiavetta con cui avevo stretto amicizia, poco prima di essere mangiata.
Lei sapeva che non ne avrebbe più avuto bisogno...
Mi sfuggì una lacrima.
Volevo molto bene a Becky.
Era come una sorella per me.
Ma per gli schiavi era così.
Si sapeva che, presto o tardi, tutti i tuoi amici, parenti, conoscenti, avrebbero fatto la stessa fine.
C’era solo da rassegnarsi.
Entrai in cella.
Non era chiusa a chiave, nessuna lo era.
Nessuno di noi si sarebbe mai sognato di fuggire.
Solo i più ribelli venivano rinchiusi.
E non era di certo il mio caso.
Entrai e mi chiusi alle spalle la porticina di legno, ormai vecchia e marcia.
Mi distesi un attimo.
Naturalmente non avevo un letto.
Il mio giaciglio era composto da un mucchietto di paglia ammassata alla bell’e meglio.
Possedevo anche due ceste di vimini, che contenevano i miei scarsissimi effetti personali e l’abituccio di Becky.
Presi il mio pentine sdendato, usato solo nelle occasioni speciali, e tentai di sistemarmi i capelli.
Mi sciacquai il viso con l’acqua del catino.
Mi cambiai il vestito.
Naturalmente non avevo uno specchio quindi, sperando di essere presentabile uscii.
Chiusi piano la porta, dirigendomi verso l’uscita.
Purtroppo incrociai la Guardia del piano.
Lo salutai chinando rispettosamente il capo
Mi guardò un attimo.
Poi si parò davanti all’uscita.
-Dove credi di andare, Eleanor?- disse, fulminandomi con lo sguardo.
Non mi chiamava mai con il mio nome, troppo pretenzioso per una semplice schiava, se non quando intendeva punirmi o rimproverarmi.
Mi spaventai.
-Zachary i-io ho l-la giornata l-libera...- tentai di spiegarmi.
Ma non mi ascoltò, anzi, rise fragorosamente.
-E tu ti aspetti che io ci creda? Conosco il tuo padrone, il conte di Darg, non lascierebbe mai un giorno di pausa ad un pezzente fannullona come te! Come hai potuto pensare di darmela a bere piccola? Lo sai cosa aspetta chi tenta la fuga.- concluse.
Sulle sue labbra si dipinse un sorriso crudele.
Le fruste dei guardiani erano fabbricate in un modo particolare, come tutte le loro armi, in modo da poter ridurre a brandelli senza alcun problema la pelle degli schiavi, leggermente più morbida di quella degli altri vampiri.
Ricordavo quanto faceva male.
-No! Ti prego, non frustarmi, non ho fatto niente di male! Te lo giuro, ho cambiato padrone! È un ambasciatore! Oggi mi ha incontrato...- tentai di spiegarmi.
Ero terrorizzata da Zachary.
Aveva decisamente la mano penìsante.
Inolotre, a giudicare da come mi guardava, non si sarebbe limitato a frustarmi questa volta.
Rise di nuovo fragorosamente.
La sua risata era crudele.
Naturalmente non mi credeva.
-Non dire idiozie! Potevi inventarne una migliore già che c’eri! Un padrone ti ha incontrata e ti ha lasciata in vita?- poi mi guardò.
Con malizia.
-sai che sei veramente carina con questo abito? Molto affascinante...sai, ho in mente una punizione migliore delle frustate per te...sarebbe un peccato rovinare il tuo corpo...tranquilla, prima o poi ci passate tutte voi schiave...-
Mentre diceva ciò si avvicinava sempre di più.
Io ero paralizzata.
L’idea di venire violentata mi spaventava molto di più della frusta o del coltello.
Mi prese la testa e con prepotenza spinse la sua bocca sulla mia, aprendomi le labbra violentemente.
Non so neanche io cosa mi prese.
Non volevo subire anche quell’umiliazione.
Avevo sempre sopportato tutto in silenzio, ma questo era troppo.
Sentii il potere scorrere nelle mie vene, ma venne bloccato dal bracciale di metallo che avevo al polso, che serviva proprio ad impedirmi di usare i miei poteri; anche se non sapevo quali fossero sentivo che, se avessi potuto usarli, mi sarei liberata di quel babbuino in attimo.
Intanto quell’essere schifoso aveva preso a palparmi il seno.
Non riuscii più a trattenermi.
Strinsi il pungo destro e lo colpii in pieno volto, con tutta la forza che avevo.
E non era poca.
Ero pur sempre una vampira.
-Brutta schifosa pezzente! Ora ti insegno io a rispettare i superiori- ringhiò zachary, asciugandosi con il dorso della mano il sangue misto a veleno che gli colava lungo il volto.
Prese la frusta.
Non feci in tempo a scansarlo.
Mi colpì in pieno petto, sacaventandomi a terra.
Non ebbi la forza di muovermi.
Si avvicinò, colpendomi con un calcio all’addome.
-Stupida! Tutto questo solo perchè mi hai rifiutato! Tanto ti prenderò comunque, prima o poi! Se sopravvivi alle mie frustate, è chiaro. Potevi intanto evitare di inventarti una scusa tanto sciocca per giustificare la tua fuga.- gridò.
Poteva permettersi di gridare tranquillamente.
Nessuno mi avrebbe soccorsa.
La sua frusta mi raggiunse ancora.
E ancora.
Ancora.
Non so quante volte mi colpì.
La mia schiena era ridotta a brandelli.
Il mio sangue aveva invaso tutto il corridoio.
Sentivo la vista appannarsi.
Tutto girava.
Non avrei potuto sopportare altre frustate, non sarei sopravvissuta.
Se ne accorse anche lui.
-Forse ci sono andato un po’ troppo pesante. Non importa, ti stava bene. Tanto non sei l’unica schiava carina...passiamo al colpo di grazia?- disse, sempre ridacchiando.
L’avrebbe fatto, mi avrebbe uccisa con il suo coltello avvelenato, troppe volte avevo assistito a pestaggi come quelli da parte delle guardie.
E la conclusione era sempre la stessa.
Lo schiavo ne usciva distrutto, malconcio.
Troppo.
Nessuno faceva curare gli schiavi, venivano lasciati a morire.
Così la guardia dava il colpo di grazia.
Ma io non volevo morire.
Non ora.
Non più.
Non per un motivo così sciocco.
Che modo stupido di morire.
Piansi in silenzio.
Ma le mie lacrime si persero nel sangue.
Lo vidi avvicinarsi.
In quel momento pensai al suo sorriso.
Avrei tanto voluto rivederlo...
Sapevo che nessuno mi avrebbe soccorsa, sapevo che sarei morta.
Ma non potei trattenermi.
Presi fiato ed urlai.
-Aiuto!!!-
Poi chiusi gli occhi.
Aspettando il dolore.
Sentii la porta spalancarsi, ma avevo il volto rivolto verso il basso e non vidi chi era entrato.
“Un’altra guradia probabilente” pensai “venuta a godersi lo spettacolo”
Il mio corpo era contratto, sempre in attesa del colpo.
Poi sentii un tonfo al mio fianco.
Vidi Zachary accasciarsi a terra.
Delle forti braccia mi solevarono da terra.
Sentii il suo profumo, lo riconobbi subito.
Scoppiai a piangere, ma le mie erano lacrime di gioia.
Mi strinse a sè.
-Shhh, tranquilla. Ora ti porto in infermeria. È tutto finito. Sei al sicuro ora. Non ti lascerò morire. Guarirai.- disse.
Lo sentii procedere lentamente nel lungo corridoio, pieno del mio sangue, per evitarmi dolorose scosse.
-Padrone...- tentai di dire, ma non avevo più voce e la mia bocca era piena di sangue.
-Shhh!- fece lui –Sei debole, resta in silenzio e stai ferma soprattutto! E poi ti prego, non chiamarmi padrone. Non c’è bisogno di queste formalità. Il mio nome è Alexander. Tu come ti chiami?- chiese.
-Eleanor- dissi, con un filo di voce.
-Che stupido! Prima ti dico di restare in silenzio e poi ti riempio di domande! Ora riposa.-
A quel punto il dolore e la stanchezza ebbero la meglio e persi i sensi, sprofondando in uno stato molto più simile ad uno svenimento che ad un sonno profondo.
Non mi chiesi perchè mi aveva salvata, non mi chiesi perchè non era disgustato da me.
Non mi importava conoscere i suoi perchè.
Non in quel momento.
Mi bastava il mio.
Non mi importava perchè ero tra le sue braccia.
Tra le braccia di Alexander.

***


 
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_Maddalena Moira_
view post Posted on 13/12/2007, 18:05




Bene qui posso commentare per bene: allora cosa posso dire? I nomi son stupendi e appropiati bravissima poi sei stata molto brava anche se sto cercando di non piangere
 
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chloe90
view post Posted on 13/12/2007, 18:29




mi piacciono i nomi, checchè tu ne dica! E non vedo l' ora di leggere il POV di Alexander, mentre lei è svenuta. Vero che non la lascia sola soletta ma va con lei in infermeria? Vero? Che bello, fa tanto principe azzurro sul cavallo bianco quando accorre in sua difesa... - me sognante-
mi raccomando, PPP!
Madda, sei sicura che sia corretto postare la stessa fic su due forum? A me fa una strana impressione... cmq se mi dici di sì, lo farò.
Baci8
 
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_Maddalena Moira_
view post Posted on 13/12/2007, 21:17




Non saprei neanch'io
 
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Andromeda*
view post Posted on 13/12/2007, 22:22




grazie davvero! Sono contentissima! Comunque io l'ho fatto, ho postato la stessa ff su due forum, perchè ho letto che anche altre ragazze l'hanno fatto. Non credo ci sia nulla di male.
Grazie Maddalena!
 
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chloe90
view post Posted on 13/12/2007, 22:56




ok, se lo dite voi io mi fido. Però poi non lamentatevi se sfiguro...
 
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..:Ary:..
view post Posted on 13/12/2007, 23:04




CONFERMO CHE SIA CORRETTO.

Le ff sono di proprietà dell'autore.
Se l'autore decide di postarlo in un forum o in dieci VA BENISSIMO.
Solo lui/lei può decidere...

La prossima volta che non siete sicure di qualcosa, chiedetelo nell'apposita sezione... (OUR FORUM)

Kiss

Ary
 
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chloe90
view post Posted on 13/12/2007, 23:10




Oooops! Grazie grande capo, d' ora in poi non farò più disastri simili! :P
 
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..:Ary:..
view post Posted on 13/12/2007, 23:13




Disastri?
ma dove!?!?

TRANQUILLA...
Sn io a non essermi spiegata bene...
Provvedo a mettere in ordine il Forum...


Kiss

Ary

 
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Andromeda*
view post Posted on 13/12/2007, 23:46




Brava admin lavativa! Fai ordine!!! Poi Chloe ma ti pare che sfiguri?!?!? !In confronto a chi poi??? La tua ff è bellissima!
 
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..:Ary:..
view post Posted on 13/12/2007, 23:59




Chi come dove quando???????
Come ADMIN LAVATIVA??????
Io?
Ma quando...
Attenta che ti rimetto come folletto...
Ti avverto...
Cmq adesso le sezioni hanno la loro spiegazione sotto...
E cooooooomunque...

Chiara cara...
la tua Admin LAVATIVA è all'opera per creare una sezione ORIGINALISSIMA su qst forum...
che sn sicura mi morirete appena la vedrete...
Qndi...
Io non sono un'admin lavativa...

Ecco...


Kiss

Ary
 
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Andromeda*
view post Posted on 18/12/2007, 18:18




Finalmente ho scritto il cap 4!!!
Spero che la mia admin preferita non sia ancora offesa perchè scherzando l'ho chiamata lavativa O.O ...se la risposta è si...bè...dite addio alle mie ff...io corro a nascondermi da qualche parte!!!



Capitolo4

Ero abbastanza nervoso.
Ero stato convocato d’urgenza dalle “loro maestà”.
A quanto pareva avevano qualcosa di importante da comunicarmi.
Non era difficile immaginare cosa.
Probabilmente avevano preso una decisione riguardo alla guerra.
Dubitavo che fosse quella che speravo io.
Conoscevo bene la mentalità dei sovrani barbari e sanguinari come loro e le possibilità che decidessero di interrompere una guerra che si prospettava lunga e sanguinosa erano meno di zero.
In realtà il messaggero mi aveva riferito di due questioni importanti da discutere.
Mi chiedevo quale potesse essere la seconda.
Mi guardai allo specchio per essere certo di essere impeccabile.
Superfluo.
Era quasi una mia dote naturale quella di non avere mai un capello fuori posto.
E se ne avevo sembravo solo spettinato ad arte.
Mi cambiai la veste informale che avevo addosso con quella ufficiale di ambasciatore, completa di medaglie e riconoscimenti vari per il mio valore in battaglia.
Se avessi potuto le avrei strappate via tutte, subito.
Ognuna di quelle piastrine dorate simboleggiava solo la morte di molti, innocenti o meno, per mano mia.
E ormai la mia bravura nell’uccidere mi faceva ribezzo.
Anche se non era stato sempre così.
Anche se un tempo mi compiacevo nel veder scorrere il sangue, nello sporcrmene le mani...
Meglio non pensarci.
Uscii veloce dalla stanza, ma senza eccessiva fretta.
Mi avrebbero aspettato.
Ad un tratto una scia di profumo mi colpì il naso.
Fu come una ventata d’aria fresca dopo essere stato a lungo rinchiuso sotto terra.
Era il profumo della sua pelle.
Mi sentii un po’ meglio.
Percorsi lunghi corridoi polverosi, tutti deserti, e oltrepassai molteplici stanze.
Benchè volessi ritardare il più possibile il mio arrivo, giunsi presto alla sala del trono.
Non dovetti neanche bussare.
Una guardia dallo sguardo aperto spalancò la porta e mi annunciò ai sovrani.
Il re e la regina mi attendevano con l’ombra di un sorriso crudele sulle labbra.
Li osservai per alcuni secondi.
Della regina Airesaire si diceva che fosse la più bella vampira esistente.
Aveva lunghissimi capelli, rossi come le fiamme dell’inferno, raccolti in due trecce sottili fermate con anelli d’oro davanti, sciolti e fluenti dietro, rossi come tizzoni accesi erano i suoi occhi, vermiglie anche le labbra, come il sangue di cui si nutriva.
Non condividevo affatto quest’opinione. Non potevo negare che sarebbe stata bella, se non avesse avuto un’espressione così malvagia o un cipiglio così truce, ma io avevo già visto qualcuna più bella di lei.
Il re era altrettanto malvagio e affascinante, come la sua consorte aveva capelli ardenti, ricci e tagliati corti, sul viso un’espressione infastidita, il labbro eternamente arricciato in un ghigno sdegnoso. I suoi occhi erano neri più della pece, erano come due pozzi senza fondo spalancati direttamente sul mondo dei dannati.
Chinai leggermente la testa in segno di rispetto, ma non di sottomissione.
Non potevo permettermi di lasciare che si sentissero superiori a me.
La regina mi rivolse un ampio sorriso, che tuttavia non riuscì a sciogliere la freddezza dei suoi occhi.
- Ambasciatore! Vi ringraziamo di averci onorato con la vostra presenza!- disse con un sottile filo d’ironia.
- Quando ho saputo che le loro maestà mi attendevano sono accorso- risposi io, ricambiandola con la stessa ironia.
Non le piacque la mia risposta ed il suo sorriso si spense.
Prima che potesse ribattere il re prese la parola.
- Vi ho convocatoper un motivo ben preciso ambasciatore. Il consiglio di Monredor ha preso una decisione. Nessuna tregua, nessun patto sarà accettato. Da parte nostra continueremo a combattere fino a che avremo forze. O fino a che Gaelx non si arrenderà, il che mi sembra più probabile.-
Disse tutto ciò tranquillamente, come se stesse parlando del tempo.
Prima che trovassi la forza di ribattere il re riprese a parlare.
- La seconda questione credo sia di minore importanza per voi...comunque...dobbiamo chiedervi di restituirvi uno degli Schiavi che vi sono stati donati. Non posso dirvi il motivo ed inoltre non è affar vostro. Guardia, dì il nome dello schiavo che deve esserci restituito. Ah, aspettate, dimenticavo, avete quarantotto ore per liberare l’appartamento assegnatovi ed allontanarvi da palazzo, trascorse le quali tornerete ad essere considerato un nemico e come tale verrete trattato-
Fece un cenno alla Guardia affinchè dicesse il nome che lui non aveva pronunciato per non insozzarsi. Come se si potesse essere più luridi di così...
- è una Schiava, si chiama Eleanor- disse.
Eleanor.
Non mi diceva niente.
Come avrebbe potuto? Non conoscevo i nomi degli schiavi.
L’unica cosa che avrei voluto sapere era perchè tenessero così tanto a quella Schiava.
Decisi di tentare di trattare.
Avrei giocato il tutto per tutto, non ci sarebbe stata una seconda opportunità.
Qualcosa mi diceva che presto non sarei più stato il bene accetto nella sala del trono.
Mentre decidevo cosa dire udii dei rumori provenire dai sotterranei.
Sembrava che qualcuno stesse lottando.
Sentivo anche un debole odore di sangue, ma non riuscivo bene a distinguerlo, poichè tutto in quel posto puzzava di sangue e putrefazione.
Allarmato mi voltai automaticamente, per correre a separare i contendenti, ma fui bloccato dalla mano della guardia.
- Stia tranquillo- disse –Deve essere una Guardia che punisce qualche Schiavo. Normale routine.-
Lo guardai disgustato e mi rassegnai.
Non avevo tempo, avrei rischiato di perdere la mia ultima occasione di trattare.
- Vostra maestà...- iniziai, ma mi bloccai quando l’odore del sangue giunse più nitido alle mie narici.
Come avevo potuto non riconoscere quell’odore?
Era il suo profumo.
Un debole urlo.
- Aiuto!-
A quel punto mandai al diavolo le trattative, mandai al diavolo la pace, la guerra, il mio incarico.
Dovevo salvarla.
Diamine ma come avevo fatto a non accorgermi prima che era in pericolo?!
Corsi via senza salutare il re e la regina, senza dare spiegazioni.
Li avevo offesi ma non mi importava.
Non mi importava nulla.
Mi importava solo della sua vita che percepivo alcuni piani più sotto, sempre più debole.
In una frazione di secondo arrivai alle celle degli Schiavi.
Una lurida guardia teneva un pugnale sollevato sul suo collo, non più candido ma reso vermiglio dal sangue.
Il sangue era ovunque.
Lei era a terra, con il viso rivolto verso il pavimento, il corpo contratto in attesa del colpo di grazia, la schiena a brandelli, la morbida chioma abbandonata disordinatamente a terra.
La rabbia prese il sopravvento.
Non potevo sopportare quella vista.
Bastò un attimo, la Guardia non si rese neanche conto che la morte si avvicinava con le mie fattezze.
Ero un guerriero, conoscevo mille modi diversi per uccidere un vampiro.
Il fatto che fosse di livello inferiore mi facilitava di parecchio le cose.
Lo colpii e lui si accasciò a terra con un tonfo sordo.
Respirai e la guardai ancora.
Riuscii a vedere parte del suo viso, anch’esso bagnato di sangue.
Stava piangendo, per il dolore, per la paura.
Non l’avrei lasciata morire.
Non sapevo neanche io perchè l’avevo presa tanto a cuore.
E non avevo il tempo di pensarci.
Dovevo agire.
La presi tra le mie braccia e camminai lentamente verso l’infermeria, per evitare che gli scossoni le procurassero più dolore di quanto già ne sentiva.
Vederla così mi faceva male al cuore.
Avrei voluto poter prendere su di me le sue ferite, pur di vederla sorridere.
-Padrone...- tentò di dire, ma le uscì più che altro un debole rantolo.
Uno spruzzo di sangue uscì dalla sua bocca.
Strinsi i pugni a quella vista.
-Shhh!- feci io –Sei debole, resta in silenzio e stai ferma soprattutto! E poi ti prego, non chiamarmi padrone. Non c’è bisogno di queste formalità. Il mio nome è Alexander. Tu come ti chiami?- chiesi.
-Eleanor- disse, con un filo di voce.
Mi sentii morire.
Era lei che rivolevano.
Non avrebbero lasciato che la salvassi.
Cercai di fingere indifferenza.
-Che stupido! Prima ti dico di restare in silenzio e poi ti riempio di domande! Ora riposa.-
La vidi perdere conoscenza tra le mie braccia.
Non potei resistere.
Tanto lei non l’avrebbe mai saputo.
E forse io mi sarei sentito un po’ meglio.
Mi chinai sul suo viso, inalando a fondo il suo dolce profumo.
Sembrava zucchero filato, tanto era dolce.
Sfiorai le sue labbra insanguinate con le mie, per poi ritrarmi velocemente, assaporando la tempesta di emozioni che quel breve contatto aveva scatenato in me.

***

Perfavore commentate, ho tanto bisogno del vostro parere!

Baci
 
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..:Ary:..
view post Posted on 18/12/2007, 18:30




L'admin LAVATIVA non è offesa... Nu...
Bellissimo come capitolo, mi piace sempre di più...
E tu che non volevi neppure postare...
Comunque la tua Admin LAVATIVA (te lo rinfaccerò a vita, lo sai? Hihi...) ti fa ancora una volta i complimenti...

A parte gli scherzi, tranquilla, non sono offesa! scherzavo! comunque bellissimo...

Kiss

Ary
 
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_Maddalena Moira_
view post Posted on 18/12/2007, 19:12




Assolutamente fantastico Bravissima Chiara
 
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35 replies since 10/12/2007, 14:08   462 views
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