The End, ff un po' particolare

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..:Ary:..
view post Posted on 24/12/2007, 20:07




Ciao ragazze...
Allora...
Oggi vi vorrei mettere una ff, solo che è strana...
La prima parte non è stata scritta da me, ma da DarkLight33...

S'intitola

The End



(parte di DarkLight33)
Genere: drammatico
Raiting: giallo- verde (non è violenta.. ma tragica..)
Personaggi: Twilight
Note: one shot



Sentivo le mie mani fredde, insensibili, come il resto del mio corpo. Magari la mia mente fosse stata altrettanto insensibile. ma così non era.
Incominciò a piovere. Non me ne resi neanche conto. Non mi importava più niente di me. L'acqua non riusciva a lenire il mio dolore.
Era stato troppo per me. Quella gioia intensa, che mi dava vita, felicità.. ora non c'era più. per mesi avevo fatto finta di accontentarmi del resto. ma non era così. l'avevo sempre saputo. con lui, quella sera, se ne era andata anche la mia vita. ciò che restava di me era un guscio, un automa. capace solo di fingere di vivere, se pur male. e naturalmente di soffrire. coloro che dicono che il tempo attenua il dolore si sbagliano. quando il dolore è davvero grosso, niente lo stempra. ne il tempo, ne la volontà.. niente.
e ora lì, sola. immarsa nel verde di quella piccola radura, trsiste testimone della mia ormai passata felicità. sapevo che non sarebbe più tornata. anzi, che non sarebbe più tornato. si, perchè la mia felicità non era più veramnete mia, dipendeva da qualcuno.
quel qualcuno era Edward. il solo pensare a lui, nei mesi scorsi, mi straziava. ora non più. da una settimana a questa parte tutto era cambiato grazie (o a causa) di una mia estrema decisione. era estrema, folle per alcuni, ma era davvero ciò che volevo. non sarei mai riuscita ad andare aventi, ad andare oltre. e lo sapevo, fin troppo bene. alzai leggermente la testa e osservai la fialetta che avevo in mano. non era uno strano filtro, come nel caso di Giulietta. no. una volta assunta, per mia fortuna, non sarei mai più dovuta tornare nel mondo reale, nel mondo di tutti i giorni.
e ne ero felice. era una decisione che era maturata con il tempo in me. e che era sbocciata esattamente 5 giorni fa. ora che mi apprestavo a compiere il gesto non ero nervosa, ne triste, ne impaurita. ero rilassata. sapevo che la morte mi avrebbe presto avvolto, e con me avrebbe avvolto anche tutto il mio infinito dolore. possibile che quelle poche goccie fossero in grado di addormentarmi per sempre?? secondo gli antichi si. me lo ero costruito da me infatti. ricordavo di averne letto qualcosa, 2 o 3 anni fa. era un veleno semplice e letale. privo di antidoto. istantaneo e indolore. adattissimo a me. era lo stesso veleno usato da Romeo. soffrii al pensiero di colui che era il MIO Romeo. ma non troppo. il dolore ormai non mi spaventava più. ripensai alla lettera. mi sembrava giusto averla scritta. era una specie di testamento che avevo lasciato in casa, per Charlie e Renee. sapevo che il mio gesto si sarebbe ripercosso su di loro. ma sarebbero riusciti ad andare avanti. dovevano andare avanti. non fare come avevo fatto io. ci sarebbero riusciti. ne ero certa. avevo scritto anche un altra lettera. una lettera più piccola. meno controllata della loro. era una lettera per me , più che per qualsiasi altro. l'avevo scritta pensando a lui. appena ero arrivata qui. era la mia ultima confessione. il riassunto di questi mesi. il t6rionfo della mia tristezza. messo per scritto. ma sapevo che era impossibile. non avrebbe mai letta. mai. era impossibile. non amava più. per lui, che io fossi morta o viva, era sicuramente indifferente. al massimo si sarebbe sentito un po' in colpa. ma gli sarebbe passata.
smise di piovere. o forse aveva già smesso? non lo sapevo. sapevo solo che ora non pioveva più. estrassi la lettera dalla borsa. non si era bagnata. e chiusi gli occhi, stringendola al petto. e ricordai. ricordai quel lungo e splendido pomeriggio dell'anno prima in cui mi ero recata per la prima volta in quella radura. ricordavo ancora tutto: dal colore verde intenso che prendeva l'erba esposta al sole alla luce sfaccettata che si rifletteva su Edward. ricordai il suo sorriso, il suo respiro delicato, la sensazione fantastica che avevo mentre lasciavo scorrere le mie dita su di lui. riaprii gli occhi. la radura era lì. ma era un' altra: il verde dell'erba era cupo, il cielo era grigio, la foresta era cupa e in mezzo al prato c'ero io. solo io. sola. mi appoggiai la lettera in grembo e stappai la boccetta. un lieve odore mi colpì le narici. l'odore della mia morte. della mia liberazione.
la allontanai dal viso. le lacrime ripresero a scedermi. o era la pioggia? ormai non riuscivo più a percepire il mio corpo. i miei nervi si erano usurati a forza di sentire dolore, sempre dolore, un dolore che spaccava, che lacerava, senza la minima pietà.
riavvicinai la boccetta alle labbra e la accostai. da qualche parte nel bosco giunse un grido. diceva fermati. era la voce di Edward. non me ne stupii. negli ultimi mesi il suo volto o la sua voce mi si erano manifestati con una certa frequenza. e ogni volta per me era un sollievo. perciò proseguii, consapevole che quell'ultima manifestazione sarebbe stata molto più realistica delle precedenti. tirai indietro la testa e dischiusi le labbra. il liquido sgorgò dalla fiala e si tuffò nella mia gola. fu allora che lo vidi. apparve di fronte a me, e, con un gesto veloce e potente, mi fece volare via la fiala dalla mano. ma ormai il liquido era davvero dentro di me. nel sentire la sua pelle fredda che urtava quella della mia mano, ne gioii. sarebbe stato bellissimo morire. la visione sarebbe stata molto più relistica del solito.
sorrisi, per la prima volta dopo mesi. mentre il veleno cominciava a immobilizzarmi gli arti. intanto lui era sempre lì, davanti a me. raccolse velocemente la fiala e con un'analisi veloce ne saggiò il contenuto. ci mise poco a capie. a quel punto, il fantastico prodotto della mia mente, mi si avvicinò e, con voce rotta, mi chiese il perchè del mio gesto. io mi limitai a godermi le braccia di lui che mi cingevano il corpo. mi disse che era tornato, che il mio gesto era stato tanto estremo quanto stupido, che era inutile. gli tesi la lettera e dissi, semplicemente, "ti amo." lui rispose con foga che mi amava anche lui e mi baciò. ma con molta più inensit rispetto al passato. io, nonostante le mie sensazioni fossero ormai offuscate dal veleno, ricambiai. volevo goderla al meglio quella morte. poi, improvvisamente lui si staccò e , notando al patina che ormai mi offuscava lo sguardo si chinò su di me. e mi scostò i capelli fradici dal collo.



(fine parte DarkLight33)

Ora arriva la mia parte...
Sono due, due finali...

FINALE UNO: (by ary)


-Edward-




Bella...
Perchè l'hai fatto?
Stavo per perdere il mio angelo, per sempre...
Ecco a cosa aveva portato il mio gesto sconsiderato di lasciarla vivere...
La sua morte...
Respirava a fatica. Una patina le oscurava senz'altro la vista.
Come avrei voluto, in quel momento, non esser plurilaureato in medicina...
Almeno non avrei saputo che la mia Bella non aveva via di scampo.
Anzi, una c'era.
Sempre che non fosse troppo tardi...
Non mi posi neanche il problema dell'anima.
Era la mia Bella, e la rivolevo accanto a me.
Costi quel che costi.
Le scostai piano i capelli dal collo. Era fradicia di sudore freddo.
Il suo profumo mi assalì di colpo.
Dovevo stare attento.
Le passai un dito sulla vena del collo. Sentii il battito rallentare, poco per volta.
No.
Non poteva morire.
Avvicinai le labbra al suo collo.
Le appoggiai sopra, piano.
Dopo aver ispirato il suo dolce profumo, smisi di respirare.
Non dovevo perdere il controllo.
Aprii le labbra, appoggiando i canini sul suo collo.
Contai mentalmente fino a tre.
Poi la morsi.
I miei canini affondarono piano nel suo morbido collo, ormai mosso appena da un debole respiro.
Sentii non solo l'odore del sangue, benchè non stessi respirando, ma assaporai per la seconda volta il suo sapore.
Era bello. Anzi, stupendo...
Ma non potevo esagerare.
Ne assaggiai poco, poi liberai il veleno.
Bella ebbe un tremito.
Perdonami, amore mio...
Mi staccai, appena in tempo per vederla tremare.
Aveva spalancato gli ochhi color cioccolato su di me.
Le sorrisi, un po' malinconico.
Le mi sorrise di risposta.
Era felice. Felice come non mai.
Ed ora era salva.
Non era morta, e mai più lo sarebbe stata.
Era viva. Per l'eternità.
Ed era mia...
Ti prometto, Bella...
Non ti lascerò mai più.
Imparo in fretta...
Non permetterò più di vedere i tuoi occhi appannarsi, la tua voce fioca...
Ora saremo insieme, da qui, all'eternità....



FINALE DUE:


-Edward-





No...
Bella... No...
Perchè?
Mi avvicinai veloce al suo volto...
Un caldo respiro irregolare mi arrivò al volto...
Le appoggiai la mano sulla guancia, piano. Era fredda. Fredaa quasi quanto me....
Non poteva lasciarmi...
E io non potevo lasciarla andare...
-Bella... Non ti lascio...-le sussurrai, scostandole piano i capelli dal collo.
Il petto si muoveva piano. A spasmi irregilari.
Mi stava per lasciare...
Avvicinai le mie labbra al suo collo. Freddo come le mie labbra...
Dischiusi le labbra, quando una folata d'aria fredda portò il suo profumo alle mie narici.
No, non poteva essere...
Prima di rendermene conto avevo affondato i denti nel suo collo.
Un fiotto di sangue mi arrivò dritto in gola.
Quel sangue era come l'ambrosia, per me...
Dolce, ma proibito.
Ma era così buono...
Mi accorsi che non stavo rallentando per nulla.
Mi accorsi che le stavo bevendo quasi tutto il sangue di cui necessitava per vivere...
Mi accorsi che la stavo uccidendo...
Ma troppo tardi...
Mi allontanai in fretta dal suo collo, giusto in tempo per vederla sorridermi...
Era un sorriso stanco, ma felice...
-Sei tornato...-Mi sussurrò, con le ultime forze.
Io annuii, in preda ai singhiozzi.
Non potevo aver fatto questo a lei...
-Shhh...-mi sussurrò-sarei morta comunque... Mi sei mancato, Edward...-
Le appoggiai la mano sulla guancia.
La sua temperatura corporea stava scendendo sempre di più...
Lei alzò la sua mano, accarezzando il dorso della mia...
-Edward...-mi sussurrò.Ogni parola doveva costarle un'immane fatica, ma non voleva che quelle parole si perdessero nella sua morte.
-Ti amo...-
Disse infine.
La sua mano ricadde inerme sul grembo.
Sorride, or felice di avermi rivisto.
I suoi stupendi occhi si chiusero.
Era andata.
Andata in un posto dove non avrei potuto raggiungerla.
Mai...
Il mio angelo stava tornando a casa...
E io non potevo far più nulla.
Lei era morta...
E io con lei...
Chiusi gli occhi, coricandomi accanto a lei.
Appoggiai la testa sul suo petto, dove molto volte ascoltavo il cuore...
Ma non c'era battito in quel petto...
Non più...
Non so per quanto tempo rimasi lì...
E non me ne importava più...
Passarono giorni... Mesi... Anni...
E io ero ancora lì, tra le braccia del mio amore.
Ormai non mi potevo più neanche muovere... Ero troppo debole per la mancata nutrizione...
Dopo molti anni, aprii gli occhi.
Lei era lì, bella ed eterna come me...
Mi porse la sua mano, bianca come il latte.
Era ancora più bella di come ricordavo.
Ed era più angelo...
Era venuta a prendermi...
Ed ora saremmo potuti stare insieme per sempre, lì, tra gli altri angeli come lei...
Bella Swan era morta e scesa al cielo.
Edward Cullen era morto con la morte di Bella, ed ora era sceso anch'egli in paradiso, grazie al suo angelo personale...
Ed ora potevano rimanere insieme...
Per l'eternità....



Vediamo che ne pensate...

Kiss

Ary
 
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_Maddalena Moira_
view post Posted on 26/12/2007, 11:28




Be nn ho parole tutti e due i finali sono stupendi
 
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petite88
view post Posted on 26/12/2007, 23:43




tutti e due i finali sono bellissimi, ma se dovessi sceglierne uno, opterei per il primo.
infatti non mi piace pensare a bella morta e ancor di più a edward che fa quella fine.

ciao

bacioni
 
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2 replies since 24/12/2007, 20:07   126 views
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