la mia prima FF "Ricordi di sangue", Ragazzi è la mia prima Ff per favore commentatela..vorrei sapere i vostri giudizi!!

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Aslin
icon10  view post Posted on 5/8/2009, 22:35




Ricordi di sangue
I vampiri… oh si quante volte ho sentito parlare dei vampiri dei cosidetti succhia-sangue, ci sono leggende, miti, storie d’ orrore, libri, film e addirittura se cerchi su google alla voce vampiri o vampirismo appaiono centinaia di pagine web sull’argomento.
Ok siamo d’accordo tutti quanti sul fatto che credere che nel mondo, nel nostro mondo, ci siano creature che escono solo di notte, che svolazzano in giro sottoforma di pipistrello e che succhiano sangue, sia un po’ difficile da credere.
Eggià.. pure io pensavo questo fino a qualche tempo fa, ora invece,diciamo solo che non sono più cosi scettica e distaccata sull’argomento vampiro,ma questo lo spiegherò più tardi.
Iniziamo innanzitutto con le presentazioni, io mi chiamo Marina e tra qualche mese compirò 18 anni, è si sono nata di novembre un mese abbastanza cupo e nuvoloso,cosa che a me va benissimo visto che adoro la pioggia, mentre il sole,diciamo la verità, mi fa diventare un po’ isterica. Sono nata e vissuta (almeno fino ad ora) a Roma, una bellissima città centro di cultura e di turismo, ho molti amici qui e come tutti i ragazzi della mia età mi piace divertirmi, sto all’ultimo anno del liceo di psicologia e a giugno dovrò dare gli esami di maturità ( o per meglio dire dovevo).
Si mi avete smascherata il mio sogno è, o forse dovrei dire era, quello di diventare psicologa infantile, e chissà, forse un giorno lo diventerò sul serio.
Ora vi starete chiedendo perché ho iniziato parlando di vampiri, io che ero sempre stata una ragazza timida, legata alla famiglia e abbastanza normale ora non lo ero più cosi tanto..perché? Perché sono un vampiro o se preferite nel mio caso una bella e sexi vampira.. no no non sto esagerando in egocentrismo, è proprio cosi! Da quando sono stata trasformata sono davvero più bella e più sexi, a dire il vero non sono mai stata tanto male, ero carina un po’ con la stazza di un nano da giardino ,ma almeno ero un grazioso nano da giardino! A parte gli scherzi non ero molto alta, 1.60 o giù di li, capelli lunghi e un poco ondulati di un bel colore terra bagnata( forse non fa una bella impressione il terriccio bagnato ma il mio colore dei capelli era all’ incirca cosi), occhi di un bel azzurro mare, fisico sportivo non troppo muscoloso ma neanche molliccio, insomma ero una vera e propria ragazza mediterranea.
Ma ora che sono un’aspirante vampira, come mi piace definirmi, sono più slanciata, i miei capelli si avvicinano a un biondo scuro e miei occhi.. bè sono gelidi..si come se tutto il mondo si fosse congelato in un istante e io non potessi più percepire la felicità, quel colore azzurro chiaro, quasi bianco fa raggelare anche me quando mi guardo allo specchio.
Avete letto bene..si i vampiri si riflettono allo specchio, e se lo dico io ci potete credere no?!?..diciamo solo che si sono sparse molte voci infondate sui vampiri, come appunto quella che la loro immagine non viene riflessa dagli specchi, che si trasformano in pipistrelli(accidenti no! Non è vero..se volete sapere la verità abbiamo la capacità di trasformarci in qualunque essere noi vogliamo,da una semplice gatto al mio vicino di casa, posso prendere le sembianze di chi voglio..fico è!)e poi non è del tutto vero ma neanche del tutto falso che non possiamo uscire alla luce del sole, vi spiego se siete appassionati di libri e vi interessate alle letture sui vampiri come me saprete di certo che a quanto si dice i vampiri non escono di giorno perché la luce del sole brucia le loro carni, non è assolutamente vero, non ci bruciamo alla luce del sole o forse si se prendiamo un po’ troppa abbronzatura, ma succede a tutti questo d’altronde, piuttosto preferiamo non uscire alla luce del sole poiché i nostri occhi(quasi tutti i vampiri hanno gli occhi chiari da quanto ho potuto vedere fino ad adesso) diventano di un acceso viola.
Ho una spiegazione anche per questo,i nostri occhi sono adatti al buio, sapete noi cacciamo di notte, quando usciamo alla luce , il sole ci irrita le pupille che diventano subito di un colore viola, quindi a meno che non vogliate dare nell’occhio e siete dei vampiri vi consiglio vivamente di portarvi dietro degli occhiali da sole con lenti scure (stile giocatori di poker) se volete uscire di giorno.
Per me invece non ci sono problemi mi sono abituata abbastanza subito a uscire solo di notte perché come ho gia detto amo il buio, la notte è la mia migliore amica.
Una cosa in cui gli umani non sbagliano a parlare è della nostra dieta(chiamiamola cosi), infatti è verissimo che noi beviamo sangue e che il nostro piatto preferito sono le vene giugulari degli umani, soprattutto quelle dei bambini.
Perché i bambini? Vi spiego subito..i bambini hanno un’anima pura ancora inviolata dall’atrocità della razza umana e come la loro anima anche il loro sangue è puro non si macchia di nessun peccato, per questo è delizioso.
Io forse dal mio canto non dovrei parlare di anima perché non ce ne ho più una, cioè ce ne ho metà.
Ok vi spiego anche questo, io sono una delle tante mezzevampire ( o Danpyr) come ci definiscono i vampiri purosangue, in pratica gli umani vengono trasformati in vampiri da altri vampiri e fino a qui ci siete no?!? Però al momento della trasformazione non si perde del tutto l anima, una parte di essa rimane rinchiusa nel proprio corpo e non sparisce del tutto finché non avviene la prima caccia.
In breve per diventare un vero e proprio vampiro purosangue bisogna bere direttamente dalla giugulare di un umano,e per direttamente intendo ucciderlo.
Uccidendo si perde completamente l’anima e si rinuncia per sempre all’umanità.
Io ho deciso di non essere un mostro, ok è vero non sono più normale, sono stata trasformata, sono più forte, più veloce, più intelligente di qualsiasi essere umano, potrei ucciderne cento in un giorno solo e non mostrare nessuna pietà o risentimento eppure non ho avuto la possibilità di decidere il mio futuro, non potrò più studiare non potrò più uscire normalmente a fare shopping per via del corso con le mie amiche e allora almeno una cosa la voglia decidere io, se non posso più decidere il mio futuro da umana, voglio almeno poter decidere la mia vita da vampira e ho scelto la via più difficile e tormentata, quella di non essere un mostro.
Per questo bevo solo sangue di animale e visto che questo tipo di sangue a noi vampiri non da molta energia cioè ci rimette in forze si intende ma non ci rende mai cosi forti e in salute come se bevessimo del sangue umano, e quindi quando proprio è necessario in casi di estrema necessità, usufruisco (diciamo cosi) delle scorte di sacche di sangue degli ospedali.
Adesso che sapete un po’ di più sui veri aspetti dei vampiri vi racconto una cosa strettamente personale, il mio rito d’iniziazione.
Ho gia detto che ho quasi 18 anni e cosa fanno le ragazze di quasi 18 anni il sabato sera?? Ok le discoteche è la risposta esatta.
Quindi erano circa le 2 di notte di un sabato di meta settembre, non faceva freddo la temperatura era ancora abbastanza tiepida e quindi i miei abiti erano molto corti, anzi dire corti è poco,direi quasi nulli,( infondo ero appena uscita da una discoteca notturna che vi aspettavate maglietta ascellare e gonna giro caviglia dell’epoca di mia nonna?ridicolo no?!?) direi anche che ero un po’ brilla, qualche cocktail non si nega a nessuno di sabato,perciò non so dirvi se per la mia sbronza o per qualcosa che mi sia passata per il cervello in quel momento decisi di non tornare a casa con i miei amici in macchina ma bensì preferì farmi una passeggiata rilassandomi e fumando una bella sigaretta, tanto casa mia era dietro l’angolo, almeno questo è quello che mi fece pensare la sbronza.
Camminavo per le vie senza accorgermi di dove stavo andando, ridendo da sola come una stupida ogni volta che prendevo in pieno un palo o inciampavo nei miei stessi piedi ( cosa che accadeva molto spesso gia quando ero sobria pensate quella sera) e tracciando nell’oscurità della notte con la sigaretta le lettere del mio nome.
Arrivai in un vicolo cieco senza neanche accorgermi di tutta la strada che avevo fatto fino ad allora e sentendo le mie gambe molli cm la gelatina e la testa che continuava a girarmi come una trottola, decisi che era ora di fare una piccola sosta e di lasciarmi andare su un sudicio marciapiede. Va bene sono sempre stata molto schizzinosa in fatto di pulizia tanto che in borsetta ho sempre pronte delle utilissime salviettine igieniche…esagerata? Oh si molto esagerata ma almeno evito di ammalarmi, sapete come si dice no “meglio prevenire che curare”.
Ok scusate, avete ragione, continuo con la mia storia ,allora stavo dicendo che mi ero appena seduta su un marciapiede,la testa girare veramente tanto e sentivo anche un leggero velo di nausea(cosa che odio profondamente), cosi per cercare di distrarmi dalla nausea iniziai a guardarmi intorno, non avevo la più pallida idea di dove fossi, cosa vedevo? Bé ero finita in una strada senza uscita, da una parte c’era un muro con parecchi murales tutti colorati,si mi piacevano i murales anche se non ero mai stata tanto capace di farne uno, invece dall’altra parte della strada potevo intravedere degli alberi. In quel preciso momento avrei voluto schiaffeggiarmi da sola, ricordo che vicino la discoteca c’ era un piccolo boschetto e con la fortuna che mi ritrovavo dovevo essere finita proprio li. “Bella stupida” dissi a bassa voce con la bocca tutta appiccicata e amara, è si stupida davvero tutti i giorni si sentono al telegiornale stupri nei boschi e io dove ero finita? Ma certo in un bosco isolato e di notte per giunta.
Per aggiungere dei punti in più alla mia stupidità decisi di avviarmi verso il bosco, non sapevo che fare e la mia sbronza non aiutava a riflettere quindi non giudicate, iniziai a camminare tra alti abeti e pini non vedendo da nessuna parte la mia meta.
Ero sola e spaventata in mezzo ad un bosco e non sapevo come tornare a casa, ma voi credete veramente che ero sola li in quel posto che cosi di notte sembrava tanto oscuro e tenebroso?esatto No affatto non ero sola, ma questo lo capii troppo tardi.
Non sentivo passi ne rumori molesti ne qualsiasi cosa che mi avrebbe potuto allarmare, bensì mi sentivo strana, come se qualcuno mi osservasse,come se qualcuno mi studiasse, ecco non so come spiegarlo ma avevo una strana sensazione alla pelle, mi formicolava come se avvertisse il pericolo che io stessa ignoravo.
Mi dissi che stavo esagerando e che non c’ era nessuno dietro di me, anche perché non si sentiva niente di niente, eppure le mie gambe andavano più veloci iniziai a respirare con affanno, è si stavo correndo, correvo come una pazza schivando qua e la alberi e ramoscelli pendenti(strano che non ne presi uno in testa conoscendomi).
Mi fermai dopo pochi minuti appoggiandomi contro la corteccia di un albero, ero distrutta, e in più avevo i conati di vomito che si facevano sentire sempre più.
Ripensai alla corsa furiosa che avevo fatto fino a li, non ce ne era stato motivo eppure sentivo che dovevo farlo, nonostante tutto pensai che ormai il pericolo dovesse essere passato e quindi mi accesi un’altra sigaretta,tanto per prendere una bella boccata d’aria pura, ma proprio in quell’istante vidi un’ombra buttarsi su di me e fermarmi il polso. Non capivo, ero troppo spaventata per riflettere, pensai ad uno stupratore e mi si raggelò il sangue, ma poi lui parlò.
Mi fermò il polso con cosi tanta forza che pensai di essermelo rotto, mi guardò negli occhi, i suoi erano azzurri ma non come i miei erano freddi, morti, e con un sorriso gentile ma quasi come se stesse giocando mi disse “ il fumo uccide ragazzina” e si mise a ridere in un modo che non avevo mai sentito prima, faceva paura, la sua voce echeggiava nel buio e nell’oscurità come se lui fosse il padrone della notte,c’era una silenzio soprannaturale, nessun rumore nessun animale osava sovrapporsi alla voce del mio assalitore.
Smise di ridere dopo pochi istanti ma continuò a fissarmi in quel modo strano, il quel modo cosi oscuro, ora si che mi girava la testa ma non era per la sbronza,no,era per lui, lui stava facendo tutto questo, avevo la testa vuota e leggera e in quel momento avrei acconsentito a qualunque cosa lui mi avesse chiesto.
Avrei voluto scappare, urlare, almeno provare a colpirlo eppure la mia bocca non riusciva a pronunciare nulla, le parole non so come, rimanevano imprigionate nella mia gola e il mio corpo era paralizzato ero completamente in balia di lui.
Ricordo e non scorderò mai i suoi occhi. Continuavano a guardarmi e io fissa nelle sue pupille, come ammaliata da quello sconosciuto, poi lui ruppe il silenzio e con fare beffardo mi disse “ forse ragazzina le sigarette non ti uccideranno, ma stai certa che io lo farò” e ricominciò a ridere.
Sapevo che per me era finita,non cercai neanche più di muovermi,comunque non sarei riuscita a scappare, mi vennero in mente scene della mia vita, proprio come nei film quando il protagonista sta per morire e rivede nella sua mente tutti i momenti più belli passati con la sua famiglia e con i suoi amici, eppure nei film c è sempre un lieto fine, per me questa volta non ce ne sarà uno!
Non so neanche io perché, ma d’ un tratto la mia voce si fece risentire, ma non per gridare e neanche per supplicare il mio aggressore, dissi tre semplici parole “ Come ti chiami?”, non chiedetemi perché glielo chiesi non è normale in una situazione del genere fare queste domande banali, ma sentì che dovevo farlo e lo feci.
E con ancora mio più grande stupore mi rispose “mi chiamo Cristian e ora tu sei mia, giuro che farò il più presto possibile non ti farò tanto male ragazzina” e mi rivolse un’ altro dei suoi sguardi penetranti, poi chiusi gli occhi cercando di sentire il più piccolo rumore, il più piccolo movimento.
Senti le sue labbra scendere sulla mia gola e avvolgermi in un bacio macabro, iniziò a pizzicarmi la pelle e senti come una lametta che mi lacerava i tessuti muscolari.
Sentivo un qualcosa, come un risucchio, lui stava bevendo da me, ma piano a piano il mio stato cosciente era sempre più debole, avevo la testa completamente svuotata da ogni ricordo, da ogni sensazione, da ogni emozione, sentivo le sue mani stringermi i polsi ma non riuscivo a muovere neanche un muscolo e a dirla tutta non volevo muovermi.
Come spiegarvelo non era una bella sensazione ma neanche cosi tanto spiacevole, non avevo più emozioni, non sentivo più nulla, niente al mondo ora poteva farmi del male e mi abbandonai completamente a lui , a quel lungo bacio, a quel lungo risucchio, a quel continuo rumore di sangue che scorre via dalle vene, che stava diventando per me come una dolce ninna nanna di un sonno da cui non mi risarei mai risvegliata.
Ero caduta nella più profonda oscurità, ma poi d un tratto mi vidi, si esatto vidi me stessa mentre andavo in discoteca, mentre ballavo poi ricordai la sbronza, il bosco, tutte immagini una dietro l'altro, vidi io che correvo tra gli alberi, vidi il mio aggressore che mi afferrava per i polsi, ricordai il suo nome, Cristian, e in quel preciso istante esplose dentro di me una rabbia inaudita, apri gli occhi di scatto e forse per la rabbia o forse per la paura inizia a piangere, era un pianto silenzioso, sentivo solo gli occhi che bruciavano e le lacrime che mi segnavano il volto.
Cercai i suoi occhi e li trovai, mi fissò e si ipnotizzò guardando i miei occhi gonfi di lacrime e non so per quale ragione smise di bere, stacco le sue labbra dalla mia gola, ero tutta indolenzita e se fino a quel momento mi ero distaccata dal mondo e dal dolore, ora eccoli li in agguato pronti ad attaccarmi.
Mi cedettero le gambe e quasi svenni ma senti delle braccia forti e protettive sollevarmi con una velocità incredibile e appoggiarmi delicatamente su un letto di foglie. Mi bruciava la testa e il collo, in quel punto sensibile dove le sue labbra si erano posate, riuscì a guardarlo per un ultima volta negli occhi, non aveva più quello sguardo beffardo di poco tempo prima, bensì quello che potei vedere era dolore, tanto tanto dolore, più di quanto un umano potesse sopportare, ma lui non era un umano, questo era ovvio ormai, poi , ormai sfinita, cedetti al dolore e svenni.
Continua…
Aslin
 
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